Classic


Classic VideoGame Magazines List


Riviste italiane di VIDEOGIOCHI anni 80. Ricordi personali di un milanese.
Ho comprato riviste di videogiochi sin da molto piccolo e questo è il mio piccolo ricordo...

Videogiochi 1983-1984 -1985 -1986-1987 - da Gennaio 1983
Electronic Games 1984 - EG Computer 1985 - 1986 - da Gennaio 1984
Computer Games 1984 - da Aprile 1984
Zzap! 1986 - 1987 - 1988 - 1989 - 1990+ - da Maggio 1986
Commodore Time 1986 - 1987 - da Giugno 1986
Computer Time 1987 - 1988 - da Dicembre 1987
VideoGame & Computer World 1988 - 1989 - 1990 + da Luglio/Agosto 1988
The Games Machine 1988 - 1989 -1990 + da Settembre 1988
K 1988 - 1989 - 1990 + da Dicembre 1988
Videogiochi Jackson


zzap! italia edizioni hobby
the games machine edizioni hobby

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VIDEOGIOCHI 1983
Fiat lux. Un amico aveva comprato il primo numero di "videogiochi" ed in quanto affascinato seguii le sue orme. All'epoca ero un possessore di Intellivison ma avevo altri compagni di classe che possedevano pure un Atari VCS. Rimasi affascinato da NASL Soccer che girava in vetrina in un negozio di giocattoli in Piazza Argentina a Milano e questo è stato il titolo che più mi ha convinto (o meglio ho convinto) a comprare la console. All'epoca ero poco più di un bambino senza delle "entrate" e ogni cartuccia costava 49.000£ o 59.000£...veramente una bella cifra per l'epoca. Inoltre la mia paghetta settimanale veniva da me anche convertita in "200 lire" per giocare ai coin-op nei bar sotto casa. Potete quindi capire bene che non possedevo chissà quanti giochi in quanto la pirateria NON esisteva proprio. Ricordo che il mio amico di sopra comprò Pitfall! per Inty (era forse il gioco più conosciuto all'epoca) al prezzo di 99.000£ cioè il doppio del prezzo di una cartuccia normale. Inutile dire che non lo comprai mai ma lo giocai a casa sua... Mi piacevano inoltre i famosi "schiacciapensieri" quella della Nintendo Game & Watch per intederci (recensiti sulla rivista) e quindi mi ritrovavo con ancora meno soldi da spendere in cartuccie per Inty... C'era il famoso "Vulcano" in piazzale Loreto (un negozio sotterranneo) che aveva tutti gli ultimi Games & Watch, c'era Grazzini di Via Mauro Macchi, c'era il negozio SuperGames in Via Vitruvio (il primo...quello lungo e stretto) e poi la mitica GBC di Via Petrella (giu dalla discesa a destra...). Tornando più nello specifico nella rivista questa era molto simile all'americana Electronic Games (ma io all'epoca non lo sapevo) con tutto quello che ci poteva aspettare...dalla posta, ai gioci da bar, ai flipper, al mercatino, classifica punteggi e videogare fino alle recensioni di videogiochi "a che gioco giochiamo" senza alcun giudizio globale. La posta merita una menzione particolare perchè "videogiochi" era anche (e soprattutto) la posta che portava via parecchie pagine. Questa sezione era infatti piena di disegnini dei lettori tanto che c'era pure una sezione "la busta del mese". In quelle pagine c'erano decine di pacman o di qbert disegnati da ragazzini (vabbè lo ero anch'io) le "idee di gioco" (sviluppo sulla carta di giochi) e pullulava di domande del tipo: "a livello di grafica è meglio l'Inty o l'Atari?". Pure io ho cercato di entrare nelle pagine dei record (senza mai riuscirci) così come pure io avevo dei dubbi esistenziali che avevo nella testa "ma i giochi CBS, Activision, Parker e Imagic girano solo su Atari o posso usarli anche sul mio Intellivision?". Nonostante il lettore medio fosse un 12-15 enne (come lo ero io d'altronde) la rivista era ottima sotto tutti i punti di vista e poteva benissimo essere adatta a un pubblico più adulto. Fin dai primi numeri c'erano le rubriche "di fronte al fatto computer", articoli in cui si parlava di fantomatici articoli di giochi che io leggendoli capivo erano "fatti con il raggio laser" (ma vi ricordo che ero un ragazzino) o interessanti novità come il Supercharger per VCS... Del crash dei videogiochi del 1983 in america nemmeno a parlarne e io totalmente ignaro di quello che stava succedendo oltre oceano...


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VIDEOGIOCHI 1984
La rivista rimaneva ai suoi livelli di qualità (cioè molto elevati) ma questo è stato almeno per il sottoscritto un anno di transizione molto importante. Il mio amico di Pitfall! riuscì a farsi comprare un Commodore 64 mentre io almeno nella prima parte dell'anno ero bloccato con il mio Intellivision. Almeno le cartuccie (quelle vecchie) costavano la metà di quanto costavano l'anno precedente. Ad ogni modo anch'io volevo farmi comprare un computer (per studiare ovviamente mica per giocare!). Il fatto è che lui riusciva ad avere su cassetta decine di giochi gratis (piratati ovviamente, ma con il nome originale ancora prima delle famose raccolte da edicola) e quindi lo volevo fare anch'io. Con l'inaugurazione della nuova rivista "Home Computer" risultava ormai evidente la fine delle console per giocare. Tanto è vero che oramai si sapeva cosa era successo in america l'anno prima (ricordo un articolo sulla rivista in cui si parlava dell'uscita della Mattel dal mercato dell'elettronica e della crisi di Atari) e verso la fine dell'anno anche di quanto successe nel regno unito con il fallimento della Imagine (la prima Imagine...non l'etichetta acquistata più tardi dalla Ocean per le sue conversioni da coin-op). Ad ogni modo anche sulla rivista si capiva che era in ballo una battaglia di formati...cosa scegliere?. Il Texas, il C64, il Vic20, lo Sharp, lo Spectrum... All'epoca la parte che mi interessava di più della rivista era quella dei giochi da bar e delle strategie (fatte benissimo) da Hyper Olympic, Tutankham, Space Pilot (tutti nel bar di Via Lumiere...) a Bomb Jack e Dragon's lair (bar Verdi di Via Venini..questo bar esiste ancora) o la sala giochi Alpino di Serina (dove passavo le vacanze estive)... Ricordo anche la rubrica "l'avventura è l'avventura" con i vari giochi Infocom...ma ero ovviamente troppo piccolo per apprezzarla (avrei recuperato 4-5 anni dopo comunque!). Ad ogni modo questo ci porta fino all'estate dove con la mia promozione riuscii ad avere anch'io il Commodore 64 mentre il mio amico gia pensava di comperarsi un disk drive (il mitico lettore floppy 1541 che all'epoca costava più del computer stesso!). Il recuperare giochi pirata non era difficile (pure nei negozi stessi, "vuoi l'originale o la copia?") tuttalpiù il problema erano i caricamenti lentissimi se non c'era il turbo load e se c'era da stare attenti all'azimuth (un vero incubo!). E' qui cho ho cominciato a comprare i vari "Commodore User", "Personal Computer Games", "Computer & Video Games" per avere tutte le informazioni aggiornate su che giochi prendere (ovviamente piratati). Continuavo a comprare "Videogiochi" ma il problema era il fatto che, come giusto, recensiva giochi solo ufficialmente importati in italia (Mastertronic, US Gold, Epyx...cioè molto pochi) ma io e il mio amico volevamo vedere praticamente tutta la produzione di software per C64 mondiale...


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VIDEOGIOCHI 1985
La rivista era ormai interamente dedicata ai videogiochi per computer ma la crisi si era fatta sentire anche in Italia. La rivista "Home Computer" fu chiusa mentre ricordando quei tempi penso che 99 copie su 100 (forse di più) che giravano sui computer dei tempi erano pirata.  Tantopiù che le edicole vennero invase da cassette contenenti 30 giochi a 15.000£. Comprando anche ZZAP!64 versione inglese per me era divertente scoprire il nome del gioco italianizzato che avevo gia visto sulle riviste inglesi... Credo che questo fu anche il vero problema di Videogiochi.."recensite solo giochi vecchi e sorpassati" scrivevano alcuni ma la linea editoriale era quella di recensire solo i giochi importati legalmente in italia quindi senz'altro corretta. Certo vedere giochi recensiti come "Summer Games", "Ghostbusters" e "Impossibile Mission" importati a cifre folli quando ce li avevano tutti piratati da due o tre mesi non era certo il massimo. Ma era un periodo così, le cassette venivano vendute anche al mercato di frutta e verdura di Via Benedetto Marcello insieme a quelle musicali senza nemmeno il titolo cambiato e che ad neofita potevano sembrare originali... A me la rivista continuava a piacere anche perchè l'inglese non lo conoscevo benissimo e ricordo bene quando lessi "chi ha finito Ghost's n' goblins si è visto dire che lo doveva rigiocare e vincere con lo scudo" o qualcosa di simile. La rivista cercava di fare del suo meglio con i giochi da bar, con la rubrica dedicata all'avventura e provò anche ad avventurarsi nei listati ma era evidente che in soli 2 anni il mondo dei videogiochi era cambiato completamente.


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VIDEOGIOCHI 1986-1987
Cosa dire?. La fine di un epoca. Lo studio Vit lascia la rivista per iniziare l'edizione italiana di ZZap!64 e quello che rimane di Videogiochi è una rivista molto dimessa che niente aveva a che fare con quella precedente. Ricordo ancora le riviste lenzuolo sopra allo scaffale dell'edicola di Via Cavalcanti. Continuai a comprarla fino all'ultimo numero e meno male che lo feci viste le quotazioni che hanno oggi gli ultimi numeri su Ebay...

 
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ELECTRONIC GAMES 1984
Un anno dopo "Videogiochi" l'italia è pronta per la seconda rivista di vidogiochi che prende i diritti della più famosa rivista americana. All'epoca io riuscivo ad ottenere qualche numero della versione USA (libreria in centro città) ma non essendo ancora un gran conoscitore della lingua di albione fu per me molto interessante associarla a "Videogiochi" che gia compravo. Dire che Electronic Games italiano copiava in tutto per tutto Videogiochi è senz'altro vero ma è pure vero che Videogiochi copiava tranquillamente lo stile di Electronic Games americano quindi non è il caso di dare contro alla creatura della JCE. Quindi posta con disegnini di lettori, news, recensioni, hi-score, strategie, mercatino...insomma tutto uguale. Quello che ricordo di questa rivista erano però le pubblicità "inglesi" tra le pagine (cosa che Viggì non aveva) e soprattutto le interviste e le gare di videgiochi tra persone famose dell'epoca che fossero attori, cantanti o calciatori. Ricordo anche i vari gadget che aveva, tra gli adesivi e le magliette e rispetto a Viggì il fatto che davano dei giudizi ai videogiochi (da 1 a 5 pallini). Gia da Settembre però i diritti americani vengono lasciati cadere e la rivista diventa completamente fatta e scritta da redattori italiani. Generalmente la consideravo migliore di "Computer Games" ma inferiore a "Videogiochi".


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EG GAMES 1985-1986
Qui devo dire che parlo a posteriori. Ricordo che smisi di comprare la rivista perchè diventata troppo seriosa per i mieri gusti (e all'epoca compravo gia VideoGiochi, Commodore Time e Zzap! solo per restare in italia). Sfogliando i numeri che vedo su archive.org capisco pure il perchè. Articoli molto seri, una marea di listati, educazione sui computer e recensioni che sono ridotte a qualche paginetta. Vedo che spingevano l'MSX fino all'assurdo (ancora nel 1986!) e non mi meraviglia abbia chiuso subito dopo, anzi onestamente pensavo avesse chiuso ben prima.


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COMPUTER GAMES 1984
Alberto Peruzzo all'epoca era un editore conosciutissimo con tantissime pubblicità in televisione soprattutto per le sue enciclopedie (e periodici) anche se io da studente avevo a casa quella della Curcio. Comunque era la terza entrata nel mondo delle riviste dei videgiochi italiane e senz'altro da prendere in considerazione. La rivista aveva acquistato i diritti dell'americana "COMPUTER GAMES" e aveva una parte copiata e tradotta direttamente da questa oltre che una parte inedita scritta da redattori italiani. Per il resto come "Electronic Games" della JCE cerca di copiare in tutto e per tutto "Videogiochi" della Jackson con news, recensioni di giochi, schiacciapensieri, giochi arcade, mercatino e pure qualche listato. Avendo i diritti dell'omonima rivista americana ci sono anche interviste a programmatori famosi. Fondamentalmente era anche interessante ma totalmente inadeguata in rapporto qualità/prezzo rispetto alla rivista Jackson. Ricordo che la comprai fino al numero della cassetta allegata e solo recentemente ho scoperto che si trattava proprio dell'ultimo numero in quanto poi diventava parte integrante (qualche paginetta) di un altra rivista Peruzzo "Futura" che non era specifica di videogiochi. Una vera meteora ormai dimenticata da tutti.


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ZZAP! 1986
Con "Videogiochi" ormai ridotta ai minimi termini e che veniva da me acquistata solo per abitudine e un "EG computer" che ormai era tutto fuorchè una rivista di videogiochi (e che avevo smesso di comprare gia da un po') questa era esattamente la rivista giusta al momento giusto. Comprando gia Zzap!64 da qualche mese rimango un po' deluso dal numero dal numero di pagine (inferiori) e al numero di videogiochi recensiti (meno, ma d'altronde solo quelli importati ufficialmente in italia) ma rimasi comunque entusiasta di poter leggere in italiano notizie sui giochi del momento. All'epoca acquistavo oltre ai titoli gia citati le inglesi Commodore User e Computer & Video Games (per i quali all'edicolante sotto casa arrivava un solo numero proprio per me, così non avevo bisogno di andare alla libreria in centro città!) ma Zzap! italia fu un po' una rivista "mitica" un po' per tutti i videogiocatori italiani dell'epoca gia dai primissimi numeri. Fu una sorpresa per me vedere che la gestione era affidata allo staff "studio vit" di "videogiochi" ed ancora più dal fatto che oltre al C64 trattava anche C16, Vic20 e pure lo spectrum cosa che non faceva la versione inglese... I "giudizi" in percentuale hanno segnato un epoca (anche di polemiche) con i "giochi caldi" (sizzler) e le "medaglie d'oro". La rivista era impaginata a partire dalle splendide copertine di Oliver Frey e mi piacevano moltissimo (qualcuno all'epoca non era però d'accordo) i vari "rockford" e "thingie" sulle varie pagine. Ricordo con piacere anche la pagina di "mago merlino" per l'avventura. In quel periodo il mio inglese era scolastico cioè molto scarso, le avventure solo testuali e seppur possedendo (ovviamente piratati) i giochi magntic scrolls, tellarium e il "famosissimo" Zork della Infocom non è che ci capissi molto. Però avevo una grande considerazione per chi riuscisse a giocare con quel tipo di giochi. Ero infatti molto più interessato alla pagina arcade (giochi da bar) che riprendeva quella che gia leggevo su "videoegiochi" tantopiù che questa non c'era nell'edizione inglese e alle mappe/trucchi/soluzioni. Le mappe disegnate erano infatti bellissime ed essendo felice possessore di una semplice cartuccia "reset" ero in grado di inserire le "poke" e le "sys" che mi servivano per vite infinite che venivano pubblicate ogni mese...


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ZZAP! 1987
Il 1987 è la prima annata d'oro di Zzap!. Grazie a una produzione immensa di giochi per C64 e la progressiva maturazione dei programmatori e anche dei videogiocatori. Lo si vede dalla posta che è molto diversa da quella di "videogiochi", direi molto più matura e molto più polemica. Per chi ha vissuto quei tempi e ha letto la rivista avidamente come il sottoscritto nomi come F.SS. o Marco Spadini fanno riafforare ricordi indelebili. Si polemizza su tutto ma in particolare sui giochi recensiti che erano solo quelli distribuiti e imporati legalmente in italia, sui giudizi globali, sui confronti di Zzap! rispetto la controparte inglese e rispetto alla vecchia "Videogiochi". Insomma i tempi di disegnini e delle domande "quanti colori ha il Coleco?" erano oramai terminati. Le "caricature" dei redattori italiani erano presenti nelle varie pagine per recensire i giochi "non C64" mentre spesso e volentieri si discostavano dai giudizi della versione inglese e aggiungerei giustamente. Ricordo un Xeno a 86% mentre gli inglesi gli diedero 30%.
Ricordo le pagine di pubblicità di "lasernet" tramite videotel (un internet antesignano) per il quale mi sembrava una cosa assolutamente futurista ma che non utilizzai mai. Ero troppo piccolo. Mentre le pagine si riempivano di giochi testuali (Infocom, Magnetic Scrolls, Level 9..) che come l'anno precedente non erano ancora alla "mia portata" almeno fino alla pubblicazione a fine anno di Maniac Mansion... Lo "scorelord" era un altra delle mie rubriche preferite, a distanza di tempo trovo molto ingenuo fare una foto allo schermo con il record e spedirla (ovviamente per posta cartacea) alla redazione esattamente come in "viggì".  Verso metà anno compaiono le recensioni per 16 bit (Atari ST e Amiga) e dopo aver visto le splendide schermate di "Defender of the Crown" il mio obiettivo era riuscire a farmi comprare un computer a 16 bit in modo da "non dovere più giocare in sala giochi". Quell'anno mi rimane il ricordo del diario di Braybrook (Morpheus era stato sopravvalutato) e la pagina dei trucchi sempre più belli e interessanti in particolare le mappe. In quel periodo sosituì il mio "reset" a una vera e propria cartuccia che "frizzava" i giochi permettendomi di modificare sprite o cercare poke... Il numero di pubblicità di negozi che vendevano computer e videogiochi era notevolissimo...penso di essere entrato in tutti i negozi dell'epoca qui a Milano dalla Newel, alla BCS fino a quel bugigattolo di VideoGames in Via Vitruvio (il mio preferito). Erano praticamente tutte delle "centrali di copiatura". Per chi non aveva il disk drive (che all'epoca costava più del commodore 64 stesso!) c'erano invece le cassette in edicola piratate con il nome cambiato. Io stesso andavo personalmente alla SIPE per prendere alcune "Hit Parade". L'alternativa era comprare cassette con il nome originale (che sembravano originali!) tipo le Armati che acquistavo da Rivola in Via Mauro Macchi o al mercato ma che costavano comunque 5.000£ (anzichè 12.000£ dell'originale...) Solo la Softmail di Como e la GBC di Via Petrella (giu dalla discesa a destra!) non vendeva giochi piratati. Spesso i negozi avevano una copia di Zzap! sul bancone come riferimento dei giochi pirata che vendevano...


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ZZAP! 1988
Il 1988 è la seconda (e secondo me ultima) annata d'oro di Zzap!. Questo soprattutto grazie a una produzione impressionate, ogni mese, di vidoegiochi per Commodore 64 ed alla versione inglese della rivista che non avrebbe mai più raggiunto tali vette. L'inserto 16 bit era inoltre per me un sognare ad occhi aperti. Compro l'ST o l'Amiga?. L'ST costa di più, l'Amiga meno ma se voglio l'espansione a 1mb costa di più. E il modulatore video quanto costa?. E' obbligatorio comprarlo?. Che ricordi. Alla fine optai per un Amiga espanso che ebbi come regalo di promozione di quell'anno...
Anche se da Maggio 1988 "studio vit" lascia per "edizioni hobby" sarei un bugiardo se dicessi (come qualcuno) che la qualità della rivista ne risentii. Anche grazie alla versione inglese e al boom del C64 la rivista mantenne gli alti livelli qualitativi dell'annata precedente. Ora c'era l'"arlecchino" e "la valle della speranza" ma io continuavo a non avere feeling con i giochi testuali o i giochi strategici alla SSI. Il S.E.U.C.K era un po' l'evento dell'anno per la rivista con lettori che mandavano i loro giochi per vederseli recensiti sulla rivista: io non ci provai nemmeno. Le polemiche intanto continuavano con Matteo Spadini ("il filosofo") e le critiche ai giochi Thalamus (la software house della Newsfield editore di Zzap!64) sopravvalutati. Il diario era di Martin Walker che conoscevo per aver scritto in passato Rupert & the toymaker party (che giocai tantissimo) e Back to the future. I giochi recensiti che ricordo ancora ora sono gli attesissimi seguiti di Impossibile Mission e di Last Ninja, le polemiche su Great Giana Sisters e su Hawkeye oltre al mitico Street Fighter...il primo quello con la pulsantiera in gomma che recepiva quanto forte "premevi"...inutile dire che le versioni 8 bit (ma anche 16bit) erano orribili.


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ZZAP! 1989
Diciamoci la verità. La versione inglese quest'anno vide un cambio di redattori e di stile notevoli. Io dico assai peggiore altri dicono indirizzato ai videogiocatori "più giovani". Il fatto che la versione inglese trattasse sia Amiga che C64 insieme penso creò non pochi problemi alla redazione italiana. Molti "santini" italiani all'interno delle recensioni e contenuti spesso e volenteri relativi a giochi contenuti in "compilation" e "re-release".
Direi che almeno la versione italiana riuscì fino all'estate a mantenere un livello sufficiente (ottimo il pesce d'aprire di Zak McKraken 2 ma sonoro di Rob Hubbard...mah!). Da Settembre in avanti caratteri giganti, spazi vuoti, trucchi che erano su una sola pagina, recensioni di re-release su una sola pagina...insomma l'idea che avevo era quella di una rivista fatta di fretta con redattori molto più interessati a fare bella TGM (vedi in basso) più che altro.


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ZZAP! 1990 e oltre
Nonostante il C64 conobbe i migliori giochi (almeno tecnicamente) come Turrican e Creatures in quel periodo tutti gli 8bittisti della prima ora (che fossero spectrumiani o commodoriani) erano passati ai 16 bit. Chi rimaneva con gli 8 bit erano di solito i nuovi "videogiocatori", comunque persone più giovani proabilmente al loro primo home computer. Non è un caso che la rivista sembra sempre più adatta a un adolescente o a un preadolescente. Ricordo che rimasi basito dal fatto di vedere tra i redattori un famoso "pirata/corriere" milanese e non so perchè continuai a comprare la rivista (almeno fino al numero 52) forse perchè ero affezionato ma per certo anche a vedere su archive.org i numeri successivi non penso di essermi perso molto tra caratteri cubitali e recensioni per PcEngine, Gameboy o varie console (pure a 16 bit...mah!). Non me ne vogliano i redattori dell'epoca, spesso gli stessi di TGM (rivista decisamente migliore) ma io ricordo che TGM all'inizio usciva a metà mese ben dopo Zzap!, poi arrivò a uscire addirittura qualche giorno prima di Zzap!. La sensazione è che si concentravano, come detto, soprattutto sull'altra rivista.


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COMMODORE TIME 1986-1987
Uno dei primi produttori di riviste porxo entra nel mondo dei videogiochi (ops computer) e la cosa è notabile soprattutto relativamente a certe pubblicità e retro-copertine... Questa rivista costava un botto in edicola (6.000£) e veniva acquistata da me solo saltuariamente anche perchè aveva un quarto del contenuto di natura tecnica e gia all'epoca mi tenevo ben alla larga dai vari Commodore Computer Club o MC Microcomputer. Non voglio con questo dare un giudizio su CCC o MCM dico solo che all'epoca ero interessato solo ai videogiochi. Inoltre le copertine di CT creavano confusione in quanto, effettivamente, da queste sembravano tutto tranne che una rivista di videogiochi. Devo dire che nonostante tutti i difetti non era poi male ed era inoltre l'unica vera alternativa italiana a Zzap! visto che Videogiochi News era ormai ridotta ai minimi termini. La rivista sembra poco professionale (e lo è), almeno come è impaginata, ma è comunque piena di informazioni e di recensioni di videogiochi interessanti. Con nessun giudizio globale pero'. Abbastanza triste vedere i nomi di alcuni videogiochi e software house storpiati...e non erano solo errori di battitura!. Errori di congiuntivi e recensioni assurde tipo Gyroscope 2...editore Antisoft/ABC/ADJ (ovvio era una hacking dell'originale), Camel trophy della Tequila (comparso solo in cassette pirata), giochi Radarsoft (pubblicati solo in germania e paesi bassi) o videogiochi che hanno come editore section 8 (see...come no). Ovviamente tutto con belle schermate di presentazione pubblicate dove compare bella visibile la dicitura Pier/DNS/2703. Inoltre alcuni articoli e immagini sono presi direttamente dalla versione di C&VG inglese (che all'epoca compravo) ovviamente senza pagarne i diritti!. Con la parte tecnica che come detto non arrivava ad un quarto della rivista la posta dei lettori sembrava uscita direttamente da "videogiochi" con domande (e risposte) che ricalcavano un po' lo stesso stile.


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COMPUTER TIME 1987-1988
Computer time è il seguito di Commodore Time ed è praticamente identico in tutto per tutto. L'unica differenza è che non tratta più solo di Commodore 64 ma pure altre macchine a 8 bit e a 16 bit (soprattutto Atari ST). Generalmente è minimamente non paragonabile a Zzap! e restava comunque una rivista cara per quello che offriva. Non così male come si sente dire in giro in ogni caso. Il mio è un giudizio comunque a posteriori; ricordo che all'epoca non comprai alcun numero di CT quando uscì (anzi credo di non averla mai vista nelle edicole ma forse mi sbaglio visto che avendo le solite copertine fuorvianti l'avrò senz'altro battezzata come rivista tecnica non sapendo fosse in realtà la continuazione di Commodore Time). Fortunamente riuscii a recuperare gli arretrati qualche anno dopo direttamente dall'editore Schirinzi/Domus.


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VIDEOGAME & COMPUTER WORLD 1988-1989
Questa rivista è praticamente la continuazione di Computer Time (ex Commodore Time) ma con un editore diverso. Le copertine cambiano notevolmente ed ora si che finalmente si capiva senza ombra di dubbio che si trattava di una rivista di videogiochi!. Ricordo che con alcuni amici andai direttamente nella sede della Derby a Milano (o meglio della Domus, perchè la Derby era a Rho) che, tra l'altro, si trovava proprio vicino a casa mia. E ricordo ancora come venimmo accolti..."ci è appena arrivato Hollywood poker pro per Amiga, molto meglio di Strip poker". Praticamente era una centrale di copiatura di dischetti (anche se vendevano pure originali e hardware). Chi c'era lì fu non poco sorpreso nel sapere che io ero interessato principalmente ad avere qualche arretrato (la rivista non si trovava sempre in edicola) anche perchè la redazione non era infatti lì ma fuori Milano.
Non c'è molto da dire rispetto a Computer Time (almeno per i primissimi numeri), multiformato con ambizioni serie e non alla fine resta e rimane una rivista di videogiochi. I (pochi) articoli seri scompaiono presto, rimangono solo le recensioni di alcune utility ma come detto è una rivista di videogiochi.
Restano le caratteristiche che avevano contraddistinto le precedenti testate e cioè uno stile molto hobbystico anche se un po' più professionale delle precedenti, senza alcuna pubblicità di videogiochi ma pieno di recensioni degli stessi inclusi trucchi e soluzioni di adventure. Successivamente nell'anno (forse per copiare TUTTE le altre riviste di videogiochi del settore) cominciano ad inserire dei voti alle recensioni.
La rivista fino alla fine degli anni '80 è troppo cara per quello che offre ed è senz'altro inferiore alle più blasonate The Games Machine e K nate subito dopo. Cercano infatti in qualche modo di copiarle ma rimane per sempre una terza/quarta scelta anche dopo a Zzap! e a Guida ai Videogiochi. La sfortuna di questa rivista è forse quella di essere sempre uscita in un momento sbagliato visto che subito dopo (o subito prima) usciva una pubblicazione concorrente migliore (Zzap! era miglore di Commodore Time mentre The Games machine era migliore di VG&CW). Discutibile inoltre l'operazione editoriale di mettere due numeri arretrati insieme a fare uscire pubblicazioni dal nome "retrospettiva di..." con copertina diversa (e io ci ero pure cascato!).


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VIDEOGAME & COMPUTER WORLD 1990 e oltre
L'idea di fare diventare la rivista quindicinale era forse un modo per differenziarsi dalle altre due riviste italiane di videogiochi del tempo ma per il resto valutare adesso i videogiochi con giudizi tipo 8,7 o 8,2 anzichè 87% o 82% di TGM o gli 870 o 820 di K non credo cambiasse di molto. In questo periodo per loro fortuna compaiono le prime pubblicità dei distributori Leader e CTO ma la rivista restava completamente fuori prezzo per quello che offriva. Il sottoscritto era interessato soprattutto alla pagina delle avventure, questa rivista infatti metteva le soluzioni di tutte le adventure in anteprima rispetto alle altre (alcune volta nello stesso mese dell'uscita dello stesso!) e quindi veniva acquistata da me medesimo solo a tale scopo. Interessante notare che venivano pubblicate scritte in nero su fondale marrone rendendo difficilissima la lettura ma la cosa era assolutamente voluta evitando così che si facessero fotocopie. Io stesso andai un giorno al centro copia di Via Andrea Costa nel tentativo di fotocopiarne alcune ma non ci riuscii tra lo stupore dello stesso gestore. Successivamente la rivista non si capisce bene dove voleva andare a parare con numeri interi (carissimi mi ricordo) fatti esclusavamete con soluzioni di giochi o diventando un improponibile multiformato (in trenta paginette) tra recensioni di giochi di computer e delle millemila console presenti in quel periodo. Ma da fine 1990 in poi la concorrenza di riviste di videogiochi italiane non era più relativa alle sole Zzap!, K e TGM... Inutile dire che smisi di comprare la rivista dopo poco tempo.


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THE GAMES MACHINE 1988
Il primo numero di The Games Machine fu una specie di evento. Largamente anticipato gia a Giugno per il sottoscritto (che gia acquistava la versione inglese) fu un ottima notizia considerando che da Giugno era felice possessore di un Amiga 500 espanso. Sono usciti solo 4 numeri del 1988 ma posso dire di averli divorati e di saperli praticamente a memoria, dai giochi recensiti ai loro giudizi. All'epoca si voleva vedere conversioni di coin-op perfette (o quasi) ed era un po' una mania/fissa per tutti e pure per il sottoscritto. Utilizzata soprattutto come lista di videogiochi usciti in quel mese credo che nessuno si basasse sui giudizi globali per decidere se acquistare o meno il gioco...Bionic Commando 81% (ma se David J. Broadhurst aveva problemi con lo scrolling..), Menace 99% (ma siamo matti?). Resto subito stupefatto dal fatto che la rivista trattava solo i 16 bit (Amiga, Atari ST e PC) mentre non trattava minimamente gli 8 bit come la controparte inglese. Meglio così. Tuttavia qua e la comparivano recensioni di console a 8 bit come il NES.


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THE GAMES MACHINE 1989
Il fatto che quest'anno smisi di comprare le riviste inglesi che compravo di solito: C&VG (ormai diventata una rivista per ragazzini con giudizi totalmente fuori di testa) e Commodore User (che in quel periodo di transizione tra C64 e Amiga non era all'altezza dei fasti di un tempo) rimanendo con la sola TGM inglese può fare capire quanto mi piaceva TGM in quell'anno. E soprattutto quanto mi poteva bastare. Anzi, addirittura alcuni giochi (come 1943 per Amiga) venivano recensiti solo qui e pure i molti vidoegiochi recensiti per PC e compatibili (avevo un amico che possedeva un 286!) non si vedevano su alcun altra pubblicazione. Anche qui posso ricordare tutti i giochi recensiti nell'anno con tanto di votazioni; per la verità mentre Zzap! continuava (se nel caso) a stroncare i videogiochi su TGM i giudizi erano sempre ben al di sopra del 60% e quasi sempre esagerati forse perchè stupiti dalla bella grafica (ma di giocabilità nemmeno l'ombra). Le polemiche naturalmente c'erano ogni mese...il gia citato 1943 per Amiga..strider 95% (colpa degli inglesi...).  Ricordo due giochi in particolare, Pioneer plague della Mandarin che era il primo gioco ad utilizzare la modalità HAM con 4096 colori per Amiga e Federation of Free Traders per Atari ST che portò recensioni assurde (famosissima la copertina di un TGM inglese) dove si capiva perfettamente che alcune riviste mettevano voti "ad-minchiam" e manco ci giocavano realmente. Ad ogni modo quest'anno era anche quello dell'attesa di vedere vecchi successi per C64 per i 16bit come IK+ o di conversioni da coin-op che avevano visto la luce qualche hanno fa sempre su 8bit (Ghosts'n'goblins, Paradroid, Nebulus ma anche Dragon's lair che mi aveva fatto venire voglia di prendere un hd o almeno un secondo drive e pure il SEUCK). Un grande anno per i 16bit..."l'archimedes è la migliore macchina sul mercato", "la konix spazzerà via tutto e tutti"...che tempi!.


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THE GAMES MACHINE 1990 e oltre
Quando una conversione viene data in mano a Software Creations, Probe, ICE, Tiertex ovviamente (almeno per Amiga) è sinonimo di ciofeca. Nomi come Lilley, Uncle art facevano ad esempio venire i brividi...mentri da nomi quali ZZKJ, Follin etc ci si aspettava il meglio come per i vari sviluppatori special fx e una volta imagine  Oramai la concorrenza tra le riviste italiane è tanta e si discute dei differenti giudizi dati anche se l'unica certezza sono i giochi italiani (Simulmondo in primis) che ricevono giudizi sempre (troppo) lusinghieri...I Play 3d soccer 96% (mah!). Polemiche tipo Tv sports baketball (97%) ma almeno alcuni giochi meritano i giudizi (Lemmings 98%) e finalmente vengono stroncati giochi che una volta avrebbero ricevuto giudizi super lusinghieri (Chase HQ 2 52%, Turbo Out Run 55%) o giudizi medi (Black Tiger 71%, Ghouls'n'ghosts 80%)...credeteci o no sono numeri che ricordo ancora a memoria... In realtà io ero gia all'epoca possessore anche di un pc compatibile e cominciavo a interessarmi di tutti i giochi 3d (Wing Commander in primis) o delle avventure Sierra...tanto che snobbai Monkey Island (ma di questo ho gia scritto riguardo a K) ed è un altra storia.


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K 1988-1989
Acquistai il primo numero proprio poco prima di Natale 1988 e rimasi sorpreso (e contento) dal fatto che i redattori fossero gli stessi dello Studio Vit di "Videogiochi" e "Zzap!". La rivista prendeva alcuni articoli e recensioni della rivista inglese "ACE" (che all'epoca non compravo affatto essendo più affezionato ai vari Zzap!64, C&VG, TGM e CU inglesi). Era un multiformato, computer 8 e 16 bit oltre che console. Devo dire che gia all'inizio la rivista preferiva concentrarsi più sui 16 che sugli 8 bit tantovero che si può dire che la sua vera principale concorrente era senz'altro l'italiana TGM piuttosto che Zzap!. D'altronde il taglio, gli articoli e il modo in cui si presentavano i giochi era decisamente in veste più adulta, ben più adulta di TGM...figurarsi quindi rispetto a Zzap!. Molto più probabile così che il lettore medio possedesse un amiga o un st piuttosto che un c64 o spectrum.
Rispetto a TGM la posta era migliore, le notizie e gli articoli migliori, le recensioni migliori, l'angola dell'avventura "il pilgrim" migliore e c'erano pure le recensioni da coin-op che reinverdivano i vasti della fu "Videogiochi". Inoltre pur avendo le stesse pagine di TGM i caratteri inseriti in ogni pagina erano senz'altro il doppio con un impaginazione migliore. Però a leggerla ricordo bene come tutto veniva considerato sin troppo seriamente, in alcuni casi con superiorità (noi siamo quelli che abbiamo iniziato...) sia nell'angolo della posta, sia nel modo in cui si rivolgevano ai lettori (non vogliamo sentire parlare più di Amy vs ST...) e le recensioni decisamente più professionali ma anche meno "giocose" rispetto a TGM. Menace prese un 678 (anzichè il 99% di TGM) tuttavia le cantonate le prendevano pure loro (Strider 910, Chase HQ 840...) e come TGM c'era un occhio di riguardo per le software house italiane (Italy 90 soccer che passa da 623 a 723...). Alla fine non so spiegare ma K di quel periodo era senz'altro (in tutto per tutto) migliore di TGM ma il sottoscritto preferiva TGM forse per l'aspetto assai meno serio (d'altronde si parlava di videogiochi) o forse perchè ero ancora troppo piccolo per apprezzarne il valore decisamente superiore rispetto a TGM.


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K 1990 e oltre
Inevitabile il progressivo abbandono degli 8 bit a inizio anni '90 compravo ancora questa rivista. Ricordo che l'autocompicimento era sempre molto elevato ed in particolare la diatriba del gioco della Genias Mystere nella pagina della posta (in risposta a una lettera della stessa Genias!) in cui non solo rivendicavano il giudizio basso dato al gioco ma anzi rincaravano la dose dicendo in parole povere che il giudizio doveva essere pure più basso (ma essendo un gioco italiano avevano chiuso un occhio...) e che il costo del gioco doveva essere inferiore perchè non paragonabile alle avventure tipo Sierra. Certo che i tempi dell'Armati (chi ha orecchie per intendere...) erano ormai terminati... Ricordo che a quel tempo cominciai sempre di più ad apprezzare K soprattutto perchè più grandicello. Per dare un idea risolsi Monkey Island in un giorno e mezzo con i miei amici che non ci credevano ("è impossibile",  "avrai visto la soluzione da qualche parte") ma in realtà essendo arrivato vicinissimo alla soluzione di Maniac Mansion (poco prima che fosse pubblicata sulle varie riviste) un gioco semplice come Monkey Island per me era un scherzo e forse sono l'unico videogiocatore che lo ricorda ancora a distanza di anni come una delusione. A maggior ragione (complice il mio inglese oramai non più scolastico) mi misi a giocare tutte quelle avventure che una volta non ero riuscito a fare per limiti soprattutto linguistici...mi riferisco principalmente alle Magnetic Scrolls, poi lo Zork della Infocom (anni che ne sentivo parlare ma mai giocato realmente) e pure le Tellarium o CRL / Saint Brides!. Naturalmente mentre i miei amici impazzivano su Monkey Island io impazzivo sui vari giochi Sierra (Police Quest e Leisure Suit Larry soprattutto). Impazzivo con quella interfaccia misto grafica e testo o con quelle assurdità tipo la mappa di Lytton o peggio ancora per quelle protezioni che si trovavano avanti con l'avventura e dovevi cercarti una patch sulle BBS... Giocavo insomma anche le avventure uscite negli anni '80 e mi definivo un "purista"...se negli anni '80 aspettavo con ansia la pagina dei trucchi per vedere qualche consiglio su qualche avventure oramai le riviste non mi interessavano più avendo risposte ai miei quesiti direttamente da altri videogiocatori come me tramite le varie BBS e le varie reti (fidonet principalmente) che stavano nascendo come funghi in quel periodo.  Oramai capite bene i miei interessi erano sul come aprire il cassetto della scrivania di Pat Marales e non mi interessavo più di giochi arcade, conversioni di coin-op con quelle frotte di nuove riviste per ragazzini che possedevano SuperNes o Megadrive... Ed è proprio da quel momento che smisi di comprarle del tutto. Ma se avessi continuato a comprarne qualcuna avrei senza dubbio comprato "K".


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